Con la gentilezza nel curriculum, migliorano lavoro e imprese

Anche - o forse soprattutto - sul posto di lavoro, non bisogna mai perdere l’occasione per essere gentili e migliorare la propria qualità di vita e quella del prossimo.

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La gentilezza cambierà il mondo del lavoro. Ad esempio portare il caffè a un collega, sorridere al mattino quando si arriva in ufficio, dare una mano a concludere un documento urgente: sono gesti semplici e gentili che possono migliorare la qualità della vita in azienda. Aumentano gli italiani che vedono nella gentilezza una buona abitudine da sviluppare anche nell’ambiente lavorativo.

Lo rivela l’Indagine InfoJobs sulla gentilezza al lavoro, condotta a dicembre 2019 su un campione di 1.350 rispondenti. Secondo il 78% degli intervistati la gentilezza dovrebbe far parte delle soft skill di chi cerca un impiego, mentre per il 96% migliora anche la produttività: a volte basta un sorriso che vale più di mille discorsi e sprona a dare il meglio di sé.

La vera sfida di ogni giorno è quindi ricordarsi di essere sempre disponibili verso il prossimo. Lo sostiene il World Kindness Movement, movimento che promuove la gentilezza in tutto il mondo e a tutti i livelli, senza differenze gerarchiche. Poter lavorare con un capo illuminato può essere infatti un valore aggiunto per le risorse che collaborano con lui. La leadership gentile può fare la differenza per il 93% degli intervistati, perché contribuisce a creare un clima di lavoro più sereno e permette di ottenere il massimo dalle persone, che si sentono più responsabilizzate. Secondo gli intervistati, gentilezza non fa rima con debolezza, quando si parla di lavoro. La gentilezza è vista infatti come un punto di forza (60%) e non di debolezza e come un elemento imprescindibile al lavoro (24%); soltanto per il 2% è visto come una debolezza o una tattica volta ad ottenere qualcosa (9%).

Gentilezza tra colleghi

Nonostante siano tutti concordi nel ritenere la gentilezza un valore anche in ambito lavorativo, non sempre è però possibile attuarla. Tra i principali ostacoli sono indicati lo stress e i ritmi frenetici (43%), seguiti dalla competitività (27%) e dalla routine (2%). Ma per il 28% non c’è nemico che tenga: non bisogna mai perdere l’occasione per essere gentili e migliorare la propria qualità di vita e quella del prossimo.

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