Eccomi puntuale al momento più presuntuoso dell’anno: leggendo i segni (signa), mi trovo ad interpretarli prima dell’anno nuovo, supponendo una qualche capacità divinatoria (divinatio) per formulare auspici e presagi. Se al tempo degli antichi Romani c’erano gli àuguri, sacerdoti specializzati nell’osservazione del volo degli uccelli e gli arùspici, capaci di leggere le viscere degli animali sacrificati, ai giorni nostri le attenzioni sono tutte rivolte all’arrembante arrivo del 5G.
5G: un balzo nel futuro senza precedenti
Il 5G promette di trasmettere dati ai nostri apparati 100 volte più velocemente rispetto alle attuali tecnologie. Ciò dovrebbe consentire alle auto la guida autonoma, alle case una vita intelligente, alle città un futuro smart, alle industrie di passare a nuove fasi applicative e commerciali: quando pensi di avere tutto, devi sempre essere pronto a ripartire da capo con una nuova lista dei desideri.
Proprio per via di questo potenziale impatto su trasporti, comunicazioni, industria e settori chiave della sicurezza nazionale – dunque sulla vita pubblica e privata di tutti – lo sviluppo di questa tecnologia ha sollevato fin dal principio enormi preoccupazioni geopolitiche: in parte per la possibilità che le informazioni possano essere intercettate, clonate e distorte, in parte per timore che nel profondo dei sistemi si nascondano codici che consentano di bloccare le reti o manipolarne il funzionamento a vantaggio di qualcuno rispetto ad altri (si pensi ad elezioni, sistemi finanziari, telecomunicazioni, virus, hacker, conflitti di nuova generazione…), minacciando la vita democratica e il futuro.
Velocità, velocità, velocità…
Dal tempo delle bighe e degli arùspici rincorriamo la velocità. Di più, ancora di più, sempre di più. Tanto che ormai non esiste il tempo per fermarsi, rallentare, riflettere, ascoltare e osservare. Mille cose sono scomparse e altre preziosissime stanno per sparire: probabilmente le prossime saranno carte, penne e libri. Non abbiamo più tempo per la cura dei bambini, degli anziani, dei malati, della famiglia e delle persone che ci respirano accanto.
Viviamo in una immensa bolla egoistica e di indifferenza che ha assunto dimensione mondiale, che Papa Francesco chiama “globalizzazione dell’indifferenza”. Tutto è diventato indifferente al tutto. Sembra quasi vi sia un disegno di controllo totale dei sentimenti o, peggio, che la società misuri gli individui sulla base della capacità di nascondere ogni emozione reale, surrogata da like e cuoricini delle chat.
Le statistiche dicono che noi italiani stiamo già 4.016 ore ogni anno dinanzi ad uno schermo: un terzo delle nostre vite scorre al tempo delle timeline e delle stories che non sopravvivono al giorno successivo. Senza passato e senza futuro, abbiamo prodotto un’epoca emozionalmente ammalata, in cui non esistono più intellettuali e persino dissentire è diventato un vero e proprio lavoro personale, interiore e psicologico.
Vi propongo 5G per il nuovo anno 2020
A questo impegno intimo, affido 5G alternative a quelle imperanti:
1. Gratitudine
Studi scientifici internazionali dimostrano che questo sentimento accresce la positività e la volontà. Un vero toccasana per l’umore che, quindi, fa bene alla salute e alle relazioni: è infatti uno stato di pura grazia, che non può essere consumato da soli.
2. Geografia
Noi siamo geografia. Dalla notte dei tempi sono giunte sino a noi mappe incise nella roccia da popolazioni ancora prive di alfabeto: nel corso dell’evoluzione, prima di concentrarci per un milione di anni nello sviluppo del cervello, per quattro milioni di anni ci siamo concentrati sui piedi. Il viaggio è un fatto culturale: ci muoviamo per conoscere, per scoprire, per incontrare, per confrontare, per crescere come persone e come civiltà. E dunque la geografia è il registro che l’umanità utilizza per connettere i luoghi, i saperi e le conoscenze.
3. Generatività
Promettiamoci per il nuovo anno un rinnovato impegno verso nuove forme di generatività sociale: nuovi modi di pensare e di agire – personali e collettivi – che sappiano creare opportunità di benessere socialmente orientate, creative, connettive, produttive e responsabili, capaci di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, del muoversi, immettendovi nuova vita.
4. Giustezza
Una sfida epocale. Trovare la misura giusta, senza sprechi, senza euforie e senza affanni.
Verso comunità più sobrie e più inclusive, in cui nessuno venga lasciato indietro.
Se la tecnologia fa balzi in avanti, ricordiamoci sempre di utilizzarla per combattere la povertà, l’ingiustizia e la solitudine. Altrimenti non sarà sviluppo.
5. Gentilezza
Il mio amato Johann Wolfgang von Geothe diceva: “La gentilezza è la catena forte che tiene legati gli uomini”.
Persino nelle epoche oscure non vi è nulla di più rivoluzionario dei gesti semplici, dell’educazione e delle buone maniere: potranno toglierci tutto, ma non l’umanità.
Alla GENTILEZZA sarà dedicata la V edizione del Meeting “All Routes lead to Rome”, dal 23 ottobre al 9 novembre 2020: una palestra per chiunque intenda cimentarsi nell’impresa di queste 5G.