Gli “ambassador” di Expo 2015, cinque anni dopo

Cinque anni fa a Milano - il 22 aprile 2015 - parlavamo di bellezza immaginando di rappresentarla con capolavori straordinari che avrebbero raccontato a milioni di visitatori il senso del Paese, dell’arte e della cultura.

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Si presentava cinque anni fa a Milano l’apertura all’arte del Padiglione Italia: introdotta dal Commissario Generale Diana Bracco e dal direttore artistico Marco Balich, con la partecipazione del sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Ilaria Borletti Buitoni, la bellezza si preparava a rappresentare il Paese agli occhi del mondo nell’Esposizione Universale Expo 2015.

Expo 2015

La “grande bellezza” italiana: un patrimonio davvero unico al mondo

Le opere esposte per tutta la durata della grande manifestazione, erano state state scelte in funzione di una loro stretta correlazione con il tema proposto (“Nutrire il Pianeta, energie per la vita“), attingendo dalla cultura artistica per coprire un arco temporale che dovesse rappresentare dal passato antico al presente contemporaneo.

Le opere hanno così unito idealmente, per le loro provenienze, l’Italia intera, con lo scopo di illustrare ai visitatori come aree geografiche anche significativamente diverse possano sempre essere accomunate e condizionate da una reciproca e condivisa temperatura artistico-culturale.

I Grifoni di Ascoli Satriano (Trapezophoros)

Policromie del subilme

Tra le opere legate all’antichita il Trapezophoros (più noto come “Grifoni di Ascoli Satriano“), che testimonia il lavoro e l’impegno di un altro grande vanto italiano: il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che ha recuperato quest’opera – trafugata negli anni Settanta da scavi archeologici in Puglia – e l’ha restituita all’Italia nel 2007 dopo che fu per anni esposta al Paul Getty Museum di Malibù.

L’opera in marmo dipinto del IV secolo a.C. è un sostegno di mensa che rappresenta due grifoni affrontati nell’atto di nutrirsi di una cerva. La estrema rilevanza dell’opera risiede nella sua policromia: il corpo della cerva e l’interno delle ali dei grifi sono dipinti in giallo, con i solchi tra le piume resi in azzurro sfumato di bianco, la base è in verde, mentre le narici e la giunzione delle piume dei grifi sono colorati in rosa.

La presentazione con Michele Placido e Ambra Angiolini

Michele Placido e Federico Massimo Ceschin

L’evento di presentazione, “I Grifoni di Ascoli Satriano. Mistero, mito e poesia da Saffo a Euripide” nell’Auditorium del Padiglione, ha visto la partecipazione straordinaria di Michele Placido,
che ha letto alcuni brani di un percorso letterario da Saffo ad Omero, e Ambra Angiolini nelle
vesti della Medea di Euripide.
Comunicazione, design e organizzazione sono stati curati da Claudio Grenzi e da Federico Massimo Ceschin, redattore del progetto “Ambasciatori d’arte al Padiglione Italia“.

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