Matera tra storia, fede e bellezza

Un Convegno per il X° anniversario della costituzione della Cooperativa sociale “Oltre l’Arte” che gestisce alcune chiese rupestri tra i Sassi di Matera.

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Tra le cose da vedere a Matera, un posto di riguardo meritano le sue chiese rupestri: veri gioielli incastonati in scrigni di pietra millenaria, preziose eredità dei monaci bizantini e benedettini insediatisi nell’area nell’alto Medioevo. Tra i Sassi e le Murge, se ne contano ben 155.

Chiese rupestri di Matera

Oltre l’arte: 10 anni di impegno sociale

«Oltre l’Arte è un progetto che affianca alla valorizzazione culturale quella del patrimonio umano», ha sottolineato Rosangela Maino, presidente della cooperativa Oltre l’Arte, che gestisce le visite al sito con la partecipazione di ragazzi con disabilità.

«Fare impresa oggi significa anche coniugare le attività quotidiane con la sensibilità capaci di andare oltre la bellezza dell’arte per volgere lo sguardo al domani: non desideriamo soltanto prenderci cura delle meraviglie lasciate in eredità dai nostri antenati, ma anche lanciare un invito alla società e alle imprese per ricercare insieme la rinascita dell’Italia nella cultura».

Beati i sassi che camminano

Matera tra storia, fede e bellezza

«Bisogna avere il coraggio profetico di andare… oltre l’arte! Per vincere con lo stupore ogni forma di chiusura mentale. Per fare dello stupore il motore che mette in moto i desideri autentici. Per poter, con il linguaggio dello stupore, imparare sulla propria pelle la preziosità e unicità della vita. Per sincronizzare gli orologi dell’esperienza con l’apertura alle attese, tenendo sgranati gli occhi sul reale e vedere le cose come per la prima volta, nel miracolo del loro esserci». È l’esortazione rivolta da don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI, nel corso del convegno “Matera tra storia, fede e bellezza” in occasione del X anniversario della costituzione della cooperativa sociale “Oltre l’Arte”.

Un’esperienza che, ha spiegato don De Marco, «si può vivere nel turismo a condizione vi siano ministri che accompagnino, guidino all’esperienza dei luoghi, rendendo partecipi del senso, della verità, della bellezza, della bontà dentro il quotidiano, vivendo lo stupore».
«Una forma di turismo che ha bisogno di pietre che camminano… rotolando e liberando le bocche dell’anima di ciascuno da ogni macigno di solitudine, di miseria, di malattia, di odio, di disperazione del peccato». «Ha bisogno di pietre che camminano beate, sapendo porsi domande e mettere in moto la buona curiosità – ha sottolineato don De Marco“Oltre l’arte” è un’esperienza nella quale ci sono sassi che camminano e che non si stancano di farsi punti di luce, sfavillio, fuoco, fonte zampillante di riflessi in cui l’infinitamente Bello viene incontro e si mostra nell’oggi di ciascuno».

Verso Matera Città Europea della Cultura

Al convegno hanno portato il loro saluto anche Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera e Salvatore Adduce presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Chiese rupestri di Matera

«Ricordo i mesi che precedevano l’inizio del 2008, quando Liverpool si accingeva a diventare Capitale Europea della Cultura come oggi Matera – ha raccontato Federico Massimo Ceschinsembrava un periodo sospeso nel tempo, fervido di attività, con un diffuso senso di rivincita per l’intera Regione nord-occidentale, con la nascita di nuovi gruppi di interesse, nuovi movimenti culturali e nuove riviste e magazine: l’opportunità di accogliere visitatori stranieri in città, sommata al riscoperto orgoglio di promuovere la cultura e il patrimonio locali, avevano finito per innescare un’attesa febbricitante, anche se va detto che oltre un sesto delle persone coinvolte a vario titolo nell’organizzazione proveniva da altre regioni inglesi e il 5% da altri Paesi, Italia compresa».

«Dalla nomina al termine del Programma, nel periodo 2004/2008, vi furono complessivamente 40.000 attività, così suddivise: 20.000 spettacoli e attività, 20.000 laboratori e corsi di formazione, con “soltanto” 276 grandi eventi (“highlight events”). Per soddisfare un pubblico che superò i 18 milioni di partecipanti, furono necessarie complessivamente 7.000 giornate/lavoro, garantite in parte dal personale impegnato ma, in grande parte, dalle imprese culturali e creative», ha ricordato Ceschin. «Questo il ruolo atteso da realtà come la Cooperativa “Oltre l’Arte”, tra i protagonisti di Matera, oggi al centro degli sguardi dell’Europa e del mondo».

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