Perché il libro dello spagnolo Manuel Vilas è sui comodini di tutti? Senza tanti investimenti di marketing, attraversa i confini tra Paesi, convince critica e lettori, diventa il libro che tutti stanno leggendo.
Per quale motivo un libro diventa un riferimento?
Non è sempre facile comprendere perché un romanzo tra mille altri, all’improvviso, sembra sulla bocca di tutti. Sarà merito della copertina, del titolo furbo che cattura, sarà un fenomeno gonfiato dal marketing e dalla pubblicità?
La risposta potrebbe essere semplice: si ha la netta sensazione che un romanzo sia un libro da leggere quando è un romanzo importante, ovvero quando racconta una storia che trascende lo sguardo di chi scrive e riesce a presentare una storia senza luogo e senza tempo, consentendoci di vivere in prima persona qualcosa che non fa parte del nostro vissuto, che sia un’epoca o un’emozione, un dramma privato o un sentimento collettivo.
I libri importanti parlano a noi e di noi. Indipendentemente da chi li ha scritti e perché, colpiscono sempre il nostro immaginario.
“In tutto c’è stata bellezza” è un libro universale
«Stavamo aspettando da molto tempo un libro così. Non si è distinto per il titolo o la copertina, nemmeno per la fama dell’autore, che non era conosciuto al di fuori di certi circuiti. Ma è stato sufficiente leggere la prima pagina per sentire un appello che proveniva dalla parte più profonda di noi stessi», scrivono sulle pagine di El País.
E’ un libro che parla a ciascuno di noi qualsiasi sia la nostra nazionalità, credo religioso o politico, razza o sesso.
È un libro scomodo, che tratta temi forti
Il romanzo tratta temi forti, come la perdita dei genitori per vecchiaia, lo scorrere del tempo, le scelte sbagliate, la potenza dei ricordi, ma come tutte le grandi storie ha una potenza catartica, ci fa stare meglio.
«Cosa accade quando la realtà ti dichiara guerra? In tutto c’è stata bellezza è una cronaca intima e senza sconti… Vilas trasforma i genitori in meravigliosi personaggi letterari. Alla fine, ci fa innamorare della vita, ancora una volta», scrive Rosella Postorino sulle pagine dell’inserto D de La Repubblica.
È scritto in modo coraggioso e originale
E’ un libro diverso dai tanti casi editoriali che si trovano ora in libreria.
«Questo è il segreto della sua fortuna: nell’epoca in cui tutto scorre via, leggiamo che godere del presente senza che il peso del passato partecipi con la sua desolazione a quel presente non è un godimento, bensì un’alienazione. Il caso letterario spagnolo degli ultimi mesi naviga risoluto contro la corrente», ha concluso Paolo Lepri nelle colonne del Corriere della Sera.