L’Italia è il paese culturalmente più influente del mondo, ma…

L’Italia ha ancora un primato: è il paese culturalmente più influente del mondo. Ma l’economia della cultura abita altrove...

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I paesi che dominano l’influenza culturale sono spesso sinonimo di buon cibo, moda e vita facile. Sono trendsetter, perché i loro prodotti hanno quel certo “non so che” che li fa volare un po’ più velocemente dagli scaffali. La loro musica, televisione e film sono assorbiti da altre culture, diventando parte di una più ampia conversazione globale.

Italian lifestyle - Stile di vita italiano

In vetta alle classifiche dell’influenza culturale

La classifica Best Countries rankings 2019, realizzata da BAV Group, dalla società di comunicazioni di marketing globale VMLY & R e dalla Wharton School dell’Università della Pennsylvania, si basa su un sondaggio che ha chiesto ad oltre 20.000 persone di quattro continenti di associare 80 paesi con caratteristiche specifiche, misurando l’influenza culturale sulla base di una media ponderata di punteggi basati su sette attributi che misurano il livello di intrattenimento, moda e felicità, ingredienti ritenuti fondamentali per una cultura influente, moderna, prestigiosa e di tendenza.

Come si misura l’identità di un Paese?

Cibo italiano - Stile di vita

L’identità di un paese è il risultato di generazioni, quindi non sorprende che poco sia cambiato nei risultati di questa edizione e che, quando si parla di influenza culturale, l’Europa continui ad essere leader, con l’Italia – celebrata per le sue tradizioni culinarie, l’arte classica e gli abiti firmati – ancora una volta al primo posto.
Seguono Francia, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito, come l’anno scorso.
Completano il quadro dei primi 10, la Svizzera al n. 9, l’Australia al n. 8 e il Brasile al n. 7 (potenza mondiale del calcio, con la più grande economia dell’America Latina, è l’unico paese sudamericano a spezzare la top 10). Giappone e Singapore sono ancora una volta gli unici paesi asiatici a piazzarsi tra i primi 15.

Tutto bene. Ora però parliamo di economia?

Gli Stati Uniti non sembrano facilmente associati a una vita piacevole o sofisticata, ma il settore dell’intrattenimento pesa sull’economia per 735 miliardi di dollari: il più grande al mondo, andando a rappresentare un terzo della sua produzione globale. Non sempre i paesi che avevano un grande impero o hanno esercitato potere su un vasto territorio continuano ad avere una forte influenza persistente: il Portogallo, che un tempo governava la terra dal Sud America all’Africa, si piazza soltanto al numero 24. La Russia al numero 20. La Grecia al 14° posto, mentre l’Egitto non entra nemmeno nelle prime trenta posizioni di classifica.

Ciò dimostra – una volta in più – che il patrimonio culturale, da solo, non basta.
Non è sufficiente essere eredi di un grande passato ma è oltremodo necessario comprendere che la cultura è un fattore vivo e pulsante, che richiede innovazione, investimenti costanti e coerenti. Richiede fiducia, collaborazione, integrazione. Richiede gentilezza.

Lo dice anche Forbes

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Lo conferma un’altra autorevolissima classifica: l’annuale sguardo di Forbes sui migliori Paesi per gli indicatori di business, ovvero dei paesi più ospitali per gli investimenti di capitale. L’Europa domina i ranghi più alti con 11 paesi tra i primi 20, con il Regno Unito al primo posto per il secondo anno consecutivo, nonostante l’incertezza che circonda l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
E l’Italia? In un triste e laconico trentesimo posto. Ben al di sotto dei paesi dell’Est e di paesi che la stampa di casa nostra continua a definire “emergenti”, quando non addirittura “in via di sviluppo”.

La raccomandazione di Moody’s Analytics

Per essere aperti all’economia, è necessario un sistema legale forte, che offra sicurezza, e un pieno rispetto dei diritti di proprietà, con regole e regolamenti chiari. Per un’economia ben funzionante, è necessario anche un livello ridotto di corruzione“, afferma Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics.

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